
05 Giu Brevetto europeo con effetto unitario. Che cos’è? Quale sarà il suo impatto?
A cura di Matteo Tirelli
In questo articolo portiamo l’attenzione sul tema dei brevetti, in particolare quello dell’entrata in vigore dal 1° giugno 2023 del brevetto europeo con effetto unitario. La traduzione brevettuale rappresenta una vera e propria nicchia per molti traduttori. Pertanto, abbiamo deciso di trattare questo tema perché questo nuovo titolo di brevetto potrebbe avere delle importanti ripercussioni sul settore della traduzione brevettuale e sull’intero mondo brevettuale europeo.
Che cos’è un brevetto?
Il brevetto è un diritto di privativa su un’invenzione che viene assegnato a un inventore. Questo permette all’inventore di sfruttare in maniera esclusiva la propria invenzione ottenendo, di fatto, un vantaggio tecnologico ed economico. D’altro canto, il brevetto non è un diritto di privativa gratuito poiché sono previsti costi a carico dell’inventore sia nel momento di richiesta del titolo che di mantenimento del medesimo. Infatti, il titolare di brevetto è tenuto a corrispondere annualmente tasse e diritti di mantenimento all’organizzazione che ha rilasciato il titolo di brevetto. Infine, il brevetto non è un diritto di privativa perpetuo, ma ha una durata di 20 anni. Trascorso questo tempo, l’invenzione entra a far parte dello stato della tecnica, ovvero tutto ciò che viene messo a disposizione del pubblico in uno stato.
Chi rilascia titoli di brevetto?
Il titolo di brevetto viene rilasciato da autorità nazionali o sovranazionali. Nel caso italiano, è competente l’Ufficio italiano brevetti e marchi, mentre in Europa lo European Patent Office (EPO), organizzazione sovranazionale che non ha nulla a che vedere con gli organi dell’Unione Europea, rilascia il titolo di brevetto europeo. Il titolo di brevetto europeo, grazie a un’unica procedura di esame dell’invenzione presso l’EPO, permette di avere un insieme di brevetti che dovranno poi essere depositati presso i singoli paesi che il titolare di brevetto ha indicato nella sua domanda di brevetto. Al termine della procedura di esame, se l’invenzione presenta i requisiti di brevettabilità, il brevetto viene concesso con la pubblicazione del fascicolo di brevetto europeo. Il fascicolo di brevetto europeo può essere pubblicato in inglese, francese e tedesco in quanto sono le lingue ufficiali dell’EPO. Nel momento del deposito nazionale del titolo di brevetto il richiedente è tenuto a fornire la traduzione del fascicolo di brevetto nella lingua del paese depositario. Per esempio, nel caso italiano, un fascicolo di brevetto europeo in inglese, francese o tedesco dovrà essere tradotto in lingua italiana.
L’avvento del brevetto europeo con effetto unitario
Nell’ultimo decennio, l’Unione Europea ha aumentato il proprio interesse sui brevetti, il che ha portato all’introduzione del Brevetto europeo con effetto unitario, ovvero un titolo di brevetto che consente di ottenere protezione dell’invenzione in tutti gli stati membri dell’Unione Europea senza procedere a una validazione nazionale. Da parte dei legislatori europei, l’introduzione di questo nuovo titolo di brevetto, che non sostituisce il titolo di brevetto europeo, presenta molteplici vantaggi. In primo luogo, si riducono notevolmente i costi di traduzione e di validazione del brevetto in ogni singolo stato membro dell’Ue. Infatti, il fascicolo di brevetto europeo con effetto unitario dovrà essere redatto in solo una delle tre lingue ufficiali dell’EPO. Inoltre, esso offre una maggiore sicurezza giuridica poiché le decisioni sulle controversie brevettuali emesse dal nuovo Tribunale unificato dei brevetti non potranno essere contraddette dai tribunali nazionali.
Quale impatto sul mercato della traduzione brevettuale?
Tralasciando tutti gli aspetti prettamente giuridici legati al beneficio o meno di questo nuovo titolo di brevetto, vogliamo porre l’accento sulle possibili ripercussioni sul mercato della traduzione brevettuale, in particolar modo verso traduttori specializzati in questo settore. Infatti, il Regolamento UE 1260/2012 stabilisce che la traduzione dell’intero fascicolo di brevetto debba essere fornita solo in caso di controversia. Oltre a ciò, il Regolamento UE 1257/2012 prevede un periodo transitorio di 7 anni dall’entrata in vigore del nuovo titolo di brevetto in cui debba essere fornita una traduzione integrale in lingua inglese del fascicolo, se la lingua del procedimento di concessione è il francese o il tedesco, oppure in un’altra lingua dell’Unione Europea se la lingua del procedimento è l’inglese. Oltre a ciò, è bene sottolineare che in questo periodo transitorio si prevede la creazione di sistemi automatici di traduzione dei brevetti al fine di favorire la conoscenza delle innovazioni. Alla luce di tutto ciò, è importante ribadire che la traduzione brevettuale è una specializzazione che combina traduzione tecnica e giuridica, caratterizzata da una terminologia specifica che non è assolutamente comparabile ad altre specializzazioni di traduzione. Per questo motivo, il lavoro di traduzione brevettuale non dovrebbe essere declassato a mero costo, dato che la finalità della traduzione è proprio quella di definire l’invenzione in caso di controversie. Inoltre, nel caso di brevetto europeo, la traduzione è un costo una tantum che avviene nel momento del deposito nazionale del titolo.
Conclusione
L’avvento del brevetto europeo con effetto unitario rappresenta una vera e propria novità sia sul piano giuridico che procedurale. Questo nuovo titolo di brevetto non sostituisce il brevetto europeo e altri titoli, bensì una possibilità in più per i richiedenti. In tal senso, i richiedenti dovranno sicuramente fare affidamento a professionisti qualificati per valutare il titolo più adatto all’invenzione da tutelare. Il dibattito attorno a questo tema da parte dei professionisti del settore è ampio, in cui ci si domanda se esso rappresenti una vera e propria novità e opportunità per favorire l’innovazione. In tal senso, continueremo a trattare questo tema in futuro sui canali di comunicazione associativi al fine di seguire l’evoluzione sia sul lato del mercato della traduzione brevettuale che su quello dei risvolti giuridici.
Dicci la tua
Conoscevi questa novità in ambito brevettuale? Che impatto avrà questo cambiamento sulla tua professione? Faccelo sapere nei commenti.
Chiara Vecchi
Pubblicato alle 15:12h, 06 GiugnoCiao Matteo, grazie per questo bell’articolo! Avevo sentito parlare di questa novità in mailing list ma dal tuo post è tutto molto più chiaro. Come dici, speriamo che la traduzione sia vista come parte integrante del processo di tutela di una nuova invenzione e non come “orpello”.