
19 Apr Cliente diretto o agenzia? I pro e i contro
Cos’è meglio: lavorare per le agenzie o trovare clienti diretti? Questo è un dilemma che si pone sia chi si affaccia per la prima volta sul mercato della traduzione e dell’interpretariato, sia chi ci lavora da parecchi anni. Nell’articolo di questo mese cerchiamo di sviscerare la questione analizzando pro e contro di entrambi. Specifichiamo che si tratta sempre di generalizzazioni che possono variare in base al singolo cliente o all’esperienza personale.
Collaborare con le agenzie
Le agenzie di traduzione sono aziende che fanno da intermediarie tra il cliente finale e il singolo professionista. Dispongono di un database di traduttori e interpreti multilingui a cui attingono e che permette loro di offrire un ampio ventaglio di servizi e combinazioni linguistiche. Dal punto di vista del traduttore e dell’interprete, la collaborazione con l’agenzia comporta diverse valutazioni.
Da un lato, l’agenzia si fa carico di diversi oneri che implicherebbero un elevato dispendio di tempo e risorse per il singolo professionista. È l’agenzia che prende contatto con il cliente, individua le sue esigenze e illustra come funzionano i nostri servizi. Inoltre, si occuperà di redigere il preventivo, fase che può risultare molto impegnativa per alcuni progetti di traduzione – soprattutto nei progetti più voluminosi e che includono file in formati non editabili che richiedono interventi di DTP, ovvero desktop publishing, per poterli rendere lavorabili in un CAT tool.
In secondo luogo, di norma l’agenzia si fa carico anche dei processi di revisione e controllo qualità, spesso sollevando il traduttore da questa responsabilità. Di solito, infatti, la revisione viene svolta da collaboratori interni dell’agenzia o esternalizzata a un secondo professionista.
Un terzo vantaggio del collaborare con le agenzie consiste in una maggiore libertà di accettare o meno i lavori. Come già menzionato, le agenzie si appoggiano a numerosi collaboratori, pertanto se non abbiamo modo di inserire un lavoro nel nostro calendario, oppure se non ci sentiamo di accettarlo perché al di fuori delle nostre competenze, sappiamo di poterlo rifiutare senza mettere a repentaglio il rapporto di lavoro con l’agenzia. Questa, infatti, potrà rivolgersi a un altro collega e tornare da noi per altre richieste future. Lo stesso non è possibile quando si è il punto di riferimento unico di un cliente diretto: ci sarebbe il rischio che si rivolga a qualcun altro, e quindi di perdere il cliente.
La collaborazione con le agenzie implica anche alcuni compromessi a cui bisogna scendere, primo fra tutti quello della tariffa. Com’è naturale che sia, infatti, l’intermediazione ha un costo che incide sul prezzo finale. Ne risulta una tariffa al professionista sicuramente ridotta rispetto a quella che si può proporre al cliente diretto, ed è spesso imposta dall’alto con poche possibilità di negoziazione. È quindi importante fare una valutazione costi/benefici che tenga conto del risparmio derivante dai vari oneri di cui si fa carico l’agenzia, a fronte della tariffa offerta al traduttore o all’interprete.
Un altro fattore da prendere in considerazione, nel caso della traduzione, è il vincolo che l’agenzia impone sull’adozione di un CAT tool. È difficile che si venga lasciati liberi di utilizzare il proprio software, ma di volta in volta ci si dovrà adeguare a quello adottato dalle agenzie. Ciò implica dover imparare a usare software talvolta molto diversi fra loro e, in alcuni casi, acquistare più licenze: un investimento da ponderare bene.
Infine, un lato negativo che ha un impatto sulla qualità del nostro lavoro. Lavorare attraverso agenzie ci distanzia dal cliente finale, con il quale difficilmente sarà possibile avere un dialogo o un confronto, o anche ricevere alcun tipo di feedback o gratificazione.
Lavorare con clienti diretti
Il rapporto diretto con il cliente ci porta senza dubbio numerosi vantaggi. Intanto, ci permette di curare il progetto di traduzione dall’inizio alla fine, gestendolo in maniera ottimale secondo i metodi che ci sono più congeniali. In un rapporto di questo tipo si instaura un dialogo assai fruttuoso: possiamo stabilire insieme le strategie comunicative più adatte alla gestione del testo, in particolare tono di voce e terminologia; possiamo anche rivolgerci al cliente in caso di dubbi di qualsiasi tipo, o forse addirittura proporre modifiche al testo di partenza. Si tratta certo di un investimento in termini di tempo, che come ogni investimento frutta sul lungo periodo in caso di rapporto continuativo: una volta stabilita la terminologia, i lavori successivi saranno più snelli e meno impegnativi in quanto a ricerche e confronto.
Da non trascurare, infine, la libertà di negoziare la tariffa in base alle esigenze, alla tipologia testuale o ad altri fattori. Tariffa che sarà di sicuro più alta rispetto alla tariffa d’agenzia, venendo meno i costi di intermediazione.
Tutti questi aspetti finiscono per incidere sulla qualità generale del nostro lavoro: sentiremo il progetto di traduzione come un figlio, da curare e far crescere. Il feedback del cliente sarà una gratificazione per noi e andrà ad attutire quel sentimento di alienazione che a volte proviamo nel lavorare in maniera isolata. Inoltre, come abbiamo visto nell’articolo del mese scorso “5 idee per fidelizzare il cliente”, avremo numerose possibilità di creare un legame con il cliente e diventare il suo referente unico per i servizi linguistici.
D’altro canto, non è tutto oro ciò che luccica. In qualità di freelance, infatti, siamo in grado di offrire una quantità di servizi piuttosto limitata in termini di combinazioni linguistiche o settori di specializzazione. Se il cliente ci invia richieste che non possiamo evadere personalmente, potrebbero nascere dei problemi. Vero è che possiamo fare affidamento su una rete di validi colleghi – soprattutto se si fa parte di associazioni come TradInFo! – ma questa attività di project management richiede un impegno cospicuo.
Inoltre, abbiamo visto che il rapporto diretto con il cliente prevede un investimento in termini di tempo molto maggiore rispetto a quando lavoriamo per un’agenzia, che si fa carico di parecchie incombenze. Questo tempo andrà remunerato e messo in preventivo, va quindi valutata la reale convenienza rispetto alle tariffe offerte dalle agenzie.
Un ultimo punto di attenzione riguarda il fatto che i lavori provenienti dai clienti diretti possono avere carattere discontinuo: le richieste di servizi di traduzione o interpretariato potrebbero arrivare solo in concomitanza di fiere o eventi internazionali, oppure avere carattere stagionale in base al lancio di nuove linee di prodotto. Le agenzie, invece, fanno economia di scala e ci possono garantire un flusso di lavoro costante per tutto l’anno.
In conclusione, è difficile stabilire se per un freelance sia meglio puntare solo a collaborazioni con agenzie o clienti diretti. In linea di principio, è sempre buona norma avere un parco clienti diversificato, in modo da compensare eventuali carenze.
La tua opinione
Nella tua esperienza, con quale tipo di cliente ti trovi meglio? Hai riscontrato benefici o svantaggi diversi da quelli elencati in questo articolo? Lascia un commento sulla pagina Facebook di TradInFo e, se ritieni che questo articolo sia stato utile o possa essere oggetto di un dibattito, ricorda di condividerlo sui social network.
a cura di Luigi Borriello
Chiara Vecchi
Pubblicato alle 09:35h, 22 AprileGrazie per questo articolo Luigi! Lavoro sia per agenzie sia per clienti diretti e, a livello di soddisfazione, credo che i clienti diretti siano insuperabili! Inoltre c’è più libertà a livello di scadenza, per lo meno nella mia esperienza. Se comunque una persona riesce a lavorare anche per agenzie serie, si crea un bel rapporto di fiducia con i/le project manager che sono comunque figure importanti.
Cinzia Turrini
Pubblicato alle 22:25h, 28 AprileConcordo con quanto scritto da Chiara: anche con le agenzie si può venire a creare un bel rapporto di fiducia e, per fortuna, ci sono agenzie serie che lavorano in modo professionale. Io collaboro molto volentieri anche con colleghi/e che organizzano équipe per i loro clienti diretti in occasione di eventi internazionali o progetti di traduzione complessi. Il compenso è generalmente più alto rispetto a quello delle agenzie, il rapporto molto più diretto ed è molto più facile coordinarsi con tutto il team.
Damaris Stroe
Pubblicato alle 08:38h, 04 AgostoGrazie Luigi di aver esposto i vantaggi di lavorare con le agenzie. Penso che l’ideale sarebbe avere sia clienti diretti sia agenzie con cui collaborare. Personalmente mi trovo bene anche con le cooperative che gestiscono i progetti di traduzione per il settore pubblico. Ho trovato tanta umanità nei project manager e nello stesso tempo si ha la soddisfazione di aver preso parte al progredire della società.
Paola Torricelli
Pubblicato alle 16:04h, 25 SettembreConcordo pienamente con Damaris. In base alla mia esperienza, tenendo ben presenti i rispettivi pro e contro, collaborare su entrambi i fronti è senz’altro un buon modo per mantenere una rete di contatti diversificata e dinamica. Condivido il fatto che il principale vantaggio della collaborazione con un’agenzia sia quello legato alla continuità del flusso dei lavori in entrata, continuità che di converso il cliente finale non sempre garantisce (sebbene nel mio caso possa definirmi piuttosto soddisfatta anche da questo punto di vista). Per contro, il vantaggio che offre una collaborazione con il cliente diretto è una maggiore libertà di formulazione del preventivo, per esempio, che consente di proporsi sul mercato a tariffe anche un po’ più alte rispetto a quelle generalmente offerte dalle agenzie.
Paola TORRICELLI
Pubblicato alle 16:15h, 25 SettembreConcordo pienamente con Damaris. In base alla mia esperienza, tenendo ben presenti i rispettivi pro e contro, collaborare su entrambi i fronti è senz’altro un buon modo per mantenere una rete di contatti diversificata e dinamica. Condivido il fatto che il principale vantaggio della collaborazione con un’agenzia sia quello legato alla continuità del flusso dei lavori in entrata, continuità che di converso il cliente finale non sempre garantisce (sebbene nel mio caso possa definirmi piuttosto soddisfatta anche da questo punto di vista). Per contro, il vantaggio che offre una collaborazione con il cliente diretto è una maggiore libertà di formulazione del preventivo, per esempio, che consente di proporsi sul mercato a tariffe anche un po’ più alte rispetto a quelle generalmente offerte dalle agenzie di traduzione.
Luigi Borriello
Pubblicato alle 11:59h, 28 SettembreGrazie dei vostri commenti! Senza dubbio in entrambi i tipi di clientela vi sono pro e contro, e come avete ben detto, la diversificazione è importante nella nostra professione.
VALERIA VUONO
Pubblicato alle 12:10h, 25 NovembreArticolo interessante e super utile anche per chi si trova alle prime armi e si sta approcciando a questo mondo. In qualità di studentessa del terzo anno di università presso la Facoltà di Mediazione Linguistica , sono d’accordo con il fatto che ci siano pro e contro sia collaborando con agenzie sia collaborando come freelance. Sicuramente per cominciare a lavorare in questo campo preferirei iniziare con un’ agenzia ma ciò non significa che mi priverò in un futuro di lavorare a stretto contatto con i clienti e crearmi così la mia cerchia di clienti. Ho ancora tanta strada fare ma sicuramente la voglia e la grinta ci sono.