Covid19 e quarantena: tra cambiamenti e opportunità

Covid19 e quarantena: tra cambiamenti e opportunità

20 Apr Covid19 e quarantena: tra cambiamenti e opportunità

a cura di Luigi Borriello, Chiara Benzi e Laura Gervasi

Questo mese abbiamo intervistato quattro socie – Chiara Emiliozzi, Livia Lo Presti, Claudia Pachiega e Simona Trapani – per chiedere loro come stanno affrontando questo periodo di cambiamenti dovuto all’emergenza Covid19.

È un aspetto che noi di TradInFo abbiamo affrontato nel corso delle scorse settimane, soprattutto attraverso l’appello congiunto per la tutela della professione e con una serie di contenuti pubblicati sulla nostra pagina Facebook

Il mondo sta cambiando e, con esso, anche la nostra vita da professionisti. Tra convegni annullati e fermo delle attività produttive, il mese di marzo ha segnato un triste record di inoccupazione per molti interpreti e traduttori.

Eppure, nonostante la situazione non sia delle migliori, molti di noi hanno approfittato del maggior tempo a disposizione per investire sulla propria professionalità e dedicarsi a qualche hobby.

Com’è cambiata la vostra quotidianità in quest’ultimo mese?

Chiara Emiliozzi: «I primi 10 giorni sono stati tragici, tra attacchi di ansia, sensazione di impotenza e di smarrimento. Poi mi sono ripresa per fortuna e adesso cerco di vivere più alla giornata: programmo il minimo indispensabile e mi do la possibilità di ascoltare il mio corpo e le mie necessità di giorno in giorno». 

Livia Lo Presti: «Se il tempo lavorativo fosse una scultura, questo marzo 2020 sarebbe il negativo di un qualsiasi altro marzo della mia vita professionale da dieci anni a questa parte. Ovvero, quello che sarebbe dovuto essere il periodo più impegnativo e soddisfacente per via della maggiore quantità di incarichi di interpretazione, si è trasformato in un momento di preoccupante stallo totale».

Claudia Pachiega: «Il cambiamento maggiore è stata la chiusura delle scuole: adesso ho tre ragazzi a casa tutto il giorno e per seguirli ho dovuto sospendere un incarico. I primi dieci giorni sono stati di fuoco per iscriversi alle varie piattaforme digitali e capirne bene il funzionamento. D’altro canto, è anche bello essere sempre in cinque a tavola e raccontarsi aneddoti divertenti, scolastici e lavorativi, legati a questa situazione del tutto nuova».

Simona Trapani: «La mia routine non ha subito grossi cambiamenti: lavoro come traduttrice di romanzi rosa, quindi con scadenze lunghe che non hanno intaccato il mio flusso di lavoro. Inoltre, già prima lavoravo da casa, quindi sto portando avanti i miei tanti hobby: leggere, guardare film e serie tv, lavorare a maglia e uncinetto, cantare. Mantengo anche i contatti personali con le persone a me più care per via telematica e telefonica».

Quali opportunità hai tratto o pensi di trarre per favorire la tua crescita personale e professionale?

CE: «Ho approfittato dei moltissimi webinar che sono stati messi a disposizione in modo gratuito da molti enti e associazioni, tra cui la nostra TradInFo. E ho approfittato per iniziare due percorsi per me stessa: mi sono avvicinata allo yoga – per imparare a respirare e a concedermi tempo e attenzioni – e ho deciso di imparare a suonare la chitarra. Non si finisce mai di imparare cose nuove!».

LLP: «A inizio marzo ho deciso di associarmi a TradInFo: mai scelta fu più azzeccata! Grazie all’entusiasmo delle socie e dei soci, ho cominciato a investire più tempo in formazione, aggiornamento e crescita professionale. Ho anche trovato la motivazione per dedicarmi ad attività di marketing, fino ad arrivare all’apertura del mio sito web e al suo mantenimento».

CP: «Visto che sono saltati vari incarichi, ho da subito approfittato per dedicarmi sia alla formazione a distanza, sia ad una serie di cambiamenti pratici che avevo in mente da tempo. Innanzitutto mi sono imposta una routine personale e familiare: questo mi aiuta a portare a termine gli obiettivi per ogni giornata e a sentire meno il peso dello stare sempre “tra le stesse mura”. Poi ho iniziato a fare pulizia di file sul PC, riorganizzare il mio spazio di lavoro ed eliminare tante scartoffie che si erano accumulate. Stare a casa ti dà il tempo di soffermarti sui cambiamenti da fare e su come metterli in atto».

ST: «Vivo in Sicilia, dove purtroppo mancano le opportunità di formazione professionale in presenza. Sono perciò abituata a formarmi in via telematica. Ho però sempre dato molta importanza alla mia crescita professionale, infatti ho da poco concluso un corso online sulla traduzione della letteratura contemporanea».

Una volta superata l’emergenza, come pensi cambieranno il nostro lavoro e la nostra società? 

CE: «Penso che la società sia destinata a cambiare molto. Meno contatti, tutto molto controllato e “sorvegliato”, aspetti che per noi italiani – popolo molto affettuoso, anche fisicamente – non saranno facili da accettare. Per il nostro lavoro di sicuro si sfrutteranno di più le nuove tecnologie, ma aumenterà moltissimo la concorrenza: la corsa per accaparrarsi il lavoro, che sia fisico o virtuale, mi fa pensare a una corsa al ribasso dei prezzi e una conseguente svalutazione. Spero di sbagliarmi».

LLP: «Ho la sensazione che per la prima volta nella storia, la categoria degli interpreti e dei traduttori stia prendendo concretamente forma nella mente del mercato e dei clienti finali. Occorrerà tenere alta l’asticella della professionalità curando il proprio posizionamento e adottare politiche di prezzo sostenibili nel tempo».

CP: «Alcune nuove abitudini in fatto di sicurezza resteranno come automatismi, forse anche quando non saranno più necessarie. Temo che ci potrà essere più diffidenza nei confronti di chi incontriamo, a causa dello spettro del virus. Se si tornerà a usare i mezzi pubblici, saranno consigliati almeno i guanti. Per un lungo periodo, se non in maniera definitiva, potrebbero non essere più possibili tutti gli eventi che prevedono un elevato numero di persone. Dubito che il settore delle traduzioni possa subire grossi cambiamenti, mentre per l’interpretariato, penso si affermerà la modalità da remoto».

ST: «Credo che, dal punto di vista lavorativo, ci sarà un iniziale rallentamento seguito da una lenta ripresa. Per quanto riguarda la società, invece, penso che il nostro modo di interagire con gli altri potrà subire profondi cambiamenti e, anche per gesti banali come una stretta di mano o un abbraccio ai propri cari, potrebbe volerci parecchio tempo. È probabile che continueremo a evitare i luoghi affollati e a svolgere certe attività con modalità alternative. Ho letto, ad esempio, che in America riapriranno i drive-in. Iniziative di questo genere non mi sorprenderebbero».

LA TUA OPINIONE

Come pensi cambierà il tuo modo di lavorare? Quali saranno le conseguenze nel breve e lungo periodo? Commenta questo post blog sulla pagina Facebook di TradInFo e, se ritieni che questo articolo sia stato utile o possa essere oggetto di un dibattito, ricorda di condividerlo sui social network.

6 Commenti
  • Michela Bertozzi
    Pubblicato alle 12:35h, 21 Aprile Rispondi

    Grazie per aver condiviso le vostre esperienze, credo che sia finalmente giunto il momento -complice questo periodo delicato- per ripensare la nostra professione e il suo futuro, soprattutto per quanto riguarda noi interpreti che siamo sicuramente toccati più da vicino da questa crisi senza precedenti

  • Chiara Vecchi
    Pubblicato alle 12:50h, 21 Aprile Rispondi

    Grazie per questo articolo! Sicuramente nel breve periodo ci sarà uno stallo, ma poi le aziende avranno bisogno di guardare a nuove possibilità di investimento, vendita e marketing… e noi saremo lì, pronti a offrire la nostra professionalità!

  • Gloria Remelli
    Pubblicato alle 13:10h, 21 Aprile Rispondi

    Mi ha fatto piacere sentire cosa occupa e preoccupa altre socie!
    Al momento mi rispecchio molto nella routine di Claudia.
    Lavorando come traduttrice, spero che la ripresa delle attività significhi il ritorno alla normalità per quanto concerne al flusso di lavoro, però dal punto di vista personale e familiare non mi dispiacerebbe se questa emergenza sanitaria ci lasciasse “in eredità” la flessibilità del lavoro da remoto, con maggiore tempo da condividere coi familiari e meno tempo per gli spostamenti.
    Gloria

  • Ana María Pérez Fernández
    Pubblicato alle 18:17h, 21 Aprile Rispondi

    Complimenti per il post!
    Il mio pensiero è che non ci sarà un ritorno alla normalità, al meno non subito, e per questo è importante che riusciamo ad adattaci il prima possibile e approfittare, come dicono le colleghe, per fare formazione e evolverci, specialmente nel lato virtuale!

  • Claudia Di Rubbo
    Pubblicato alle 21:40h, 24 Aprile Rispondi

    Sono fiduciosa che la ripresa per il nostro settore ci sarà, forse sarà graduale, ma presto torneremo a lamentarci del troppo lavoro! Penso anche che dopo questo periodo in cui tanto si parla di smart working, alla domanda “E dove lavori?” potremo rispondere “Lavoro da casa” sicuri, finalmente, di essere compresi.

  • Damaris Stroe
    Pubblicato alle 20:22h, 29 Aprile Rispondi

    Grazie Luigi e grazie a tutte per i pensieri condivisi. Personalmente ho avuto modo di riflettere grazie alla crisi causata dal nuovo coronavirus su quello che è davvero importante nella mia vita lavorativa e non solo. Lavoravo già in remoto, ma questa non può essere una modalità utilizzata a lungo per alcuni interpretariati dove la presenza dell’interprete è fondamentale.

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