Interpretazione e inclusione sociale dei rifugiati: il progetto Inter4Ref

Interpretazione e inclusione sociale dei rifugiati: il progetto Inter4Ref

20 Giu Interpretazione e inclusione sociale dei rifugiati: il progetto Inter4Ref

di Stefania Bua

Inter4Ref In è un progetto per il quale è stata chiesta la collaborazione di TradInFo: oggi riprendiamo il tema dell’impegno umanitario nel mondo dell’interpretazione, affrontato il mese scorso con il post blog “Per una buona causa: traduzione, interpretazione e volontariato”.

Il progetto

Inter4Ref – CVET and accreditation framework to up-skill interpreters to support the social inclusion of refugees” è un progetto targato Erasmus plus KA2, ossia un partenariato transnazionale che coinvolge istituzioni di paesi diversi: l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per l’Italia, l’Università di Almeria per la Spagna, l’Università di Glasgow per il Regno Unito e il Centro Nazionale per la Ricerca Sociale di Atene, in qualità di coordinatore.

Consiste in un’indagine delle conoscenze, competenze e abilità professionali richieste agli interpreti umanitari nello svolgimento del proprio lavoro nel campo dei servizi a favore dei rifugiati e richiedenti asilo.

Obiettivo e fasi 

L’obiettivo è predisporre risorse didattiche aperte e ideare un apposito MOOC, una parola ancora poco nota che si riferisce a piattaforme gratuite per imparare online, dedicate a svariati temi, di cui potranno usufruire gli interpreti umanitari operanti in questo settore.

Il progetto, partito ad ottobre 2018, avrà una durata di due anni e mezzo ed è stato suddiviso in quattro fasi:

  1. aprile/maggio 2019: raccolta dati tramite interviste discorsive che hanno coinvolto interpreti e altri esperti come formatori, referenti di associazioni, servizi, ecc.;
  2. maggio/agosto/settembre 2020: realizzazione del MOOC e possibilità di accedere ai materiali didattici;
  3. settembre 2020: seminario pubblico a Reggio Emilia per illustrare i materiali ideati;
  4. ottobre/novembre 2020: seminario transnazionale della durata di tre giorni in Grecia rivolto a interpreti, mediatori culturali e operatori umanitari in generale.

Sono inoltre previsti dei workshop nazionali in itinere e altri momenti di presentazione dei materiali.

Il contributo di TradInFo

TradInfo, associazione punto di riferimento per la formazione e lo svolgimento della professione degli interpreti, è stata contattata dal Dipartimento di Educazione e Scienze Umane UNIMORE per una richiesta di collaborazione nell’ambito di Inter4Ref.

Nello specifico, è stata richiesta la disponibilità degli interpreti membri dell’associazione che abbiano avuto esperienza nel settore dei servizi per i rifugiati e richiedenti asilo, a partecipare alle interviste. La risposta dei soci con l’esperienza richiesta è stata effettiva ed entusiastica.

Le interviste, che hanno avuto una durata di 30-40 minuti, sono state condotte dalla referente UNIMORE, la Dott.ssa Rita Bertozzi e dalla sua collaboratrice Tatiana Saruis, entrambe persone molto sensibili al tema e preparate al riguardo.

Sono state svolte, in totale, cinque interviste a interpreti appartenenti a TradInfo e, in tutti i casi, il riscontro è stato positivo e gli incontri si sono rivelati entusiasmanti occasioni di confronto o meglio, di racconto.

Raccontare una professione

La nostra è, infatti, una professione che va raccontata, spiegata e descritta. La maggior parte di coloro con cui entriamo a contatto non ne conoscono né le caratteristiche, né la deontologia e, in maniera più o meno inconsapevole, ne sminuiscono il valore lasciando credere che possa essere svolta da chiunque, o che si tratti di un mestiere che possa essere improvvisato. Niente di più lontano dalla realtà.

Quello dell’interpretazione, infatti, è un mestiere esigente e impegnativo, che di per sé richiede molte energie e una solida preparazione tecnica. Inoltre, ciascun contesto in cui un interprete si ritrova a operare possiede specifiche peculiarità a cui è necessario adattarsi, con maggiore o minore fatica, a seconda dei casi.

In particolare, lavorare nel settore dei servizi a favore di rifugiati e richiedenti asilo, tanto delicato quanto critico, è davvero arduo e sono necessarie non solo conoscenze tecniche ma anche – e soprattutto – competenze trasversali quali empatia e sensibilità.

In un mondo in continuo movimento, in cui gli assetti politici e sociali vengono costantemente ristabiliti e i flussi di rifugiati non accennano a diminuire, c’è e ci sarà sempre più bisogno di interpreti umanitari che posseggano tali abilità e, pertanto, anche di percorsi formativi ideati ad hoc per coloro che vogliano intraprendere questa professione.

Auspici per il futuro

Ci auguriamo, dunque, che il progetto Inter4Ref – CVET and accreditation framework to up-skill interpreters to support the social inclusion of refugees dia frutti importanti in particolare in termini di riconoscimento della figura professionale dell’interprete umanitario, fondamentale per la riuscita della comunicazione in contesti così difficili, perché finora è troppo spesso sottovalutata e considerata un servizio quasi sempre volontario.

La sensibilizzazione circa l’importanza del nostro ruolo non potrà che favorirci nel mettere a disposizione in modo sempre più efficace la nostra professionalità a coloro che ne hanno bisogno.

Per saperne di più

Per chi volesse saperne di più o volesse rimanere aggiornato sulle novità relative alle varie fasi di questo importante progetto è possibile consultare sito di Inter4REF.

 

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