Le buone maniere in cabina

Le buone maniere in cabina

28 Lug Le buone maniere in cabina

Nelle ultime settimane, molti colleghi interpreti hanno vissuto con ottimismo ed entusiasmo la ripresa degli incarichi in presenza. Molti di noi sono rientrati, o rientreranno a breve, nell’agognata cabina di simultanea e alcuni hanno pure ripreso le prime trasferte dopo un lungo periodo di stallo.

In questo anno e mezzo, abbiamo avuto la fortuna, rispetto a tante altre categorie professionali, di poter continuare a svolgere il nostro lavoro, seppur in modalità remota sulle piattaforme note a tutti. Tuttavia, siamo stati lontani dalla cabina per un po’ e forse abbiamo perso l’abitudine di lavorare in coppia e in team con altri/e interpreti. Per questo motivo, TradInFo ha pensato di fare un ripassino di quelle che in gergo chiamiamo booth manners, le buone maniere in cabina, augurandosi che sia di buon auspicio per i mesi che ci aspettano dopo le ferie estive.

Tante voci, un unico risultato

La collaborazione fra compagni di cabina – o “concabini”, come ci chiamiamo ironicamente fra colleghi – e, più in generale, fra tutti gli interpreti che compongono l’équipe chiamata a lavorare per un dato evento, è fondamentale per creare un clima disteso che non aggiunga altre fonti di stress a una mansione già di per sé complessa. Inoltre, l’aiuto reciproco può portare alla risoluzione di difficoltà e imprevisti che non mancano mai di presentarsi in un incarico di interpretazione simultanea.

Per quanto il nostro sia un lavoro solitario, molto incentrato sulla performance dell’individuo, non dobbiamo dimenticare che il committente e il pubblico che fruisce del nostro servizio non valuteranno le singole voci, ma il risultato complessivo, cioè il lavoro della/e cabina/e.

Alcuni suggerimenti

Cosa fare e cosa NON fare, dunque, per contribuire quanto più possibile a creare l’intesa vincente fra colleghi?

L’impegno in tal senso parte già da prima dell’effettiva giornata di lavoro. Nelle settimane/nei giorni precedenti, infatti, è buona norma condividere con i colleghi eventuali informazioni o documenti reperiti in rete sull’argomento che si tratterà, link a video con interventi dei relatori attesi all’evento, glossari terminologici se li abbiamo preparati. Tutto ciò che è stato utile a noi per la nostra preparazione, può esserlo anche ai colleghi: vincendo le resistenze che ci porterebbero a “tenerci tutto per noi”, possiamo innescare un circolo virtuoso di scambio di materiali fra colleghi, per uno studio più agevole e completo per tutti, soprattutto quando non si ha molto tempo a disposizione.

Il giorno in questione è sempre opportuno concordare con i colleghi l’orario di arrivo sul luogo dell’evento ed essere puntuali, in modo da avere un po’ di tempo per conoscere eventuali colleghi che vediamo per la prima volta, “creare il gruppo” e stabilire un buon clima, fare un briefing per risolvere eventuali dubbi insieme, presentarsi al committente come squadra, svolgere tutte le prove audio, soprattutto nel caso di più cabine con la necessità dell’uso del relais. Ci sono poi una serie di altri dettagli che vale la pena di concordare con il/la proprio/a compagno/a di cabina: chi inizia fra i due, quanto saranno lunghi i turni di lavoro, preferenze in merito ad accenti o altre caratteristiche dei relatori/degli interventi, ecc.

A proposito dei sopracitati turni di lavoro, non dimentichiamo il motivo per il quale lavoriamo sempre in coppia. Anche durante il nostro “turno di riposo”,  cerchiamo di mantenerci attenti in modo da fornire al/la collega un prompting rapido in caso sia necessario suggerire termini o cifre. Non esageriamo però, il prompting deve essere utile in caso di difficoltà, non deve diventare una fastidiosa sottolineatura se il/la collega ha usato un termine che riteniamo meno adeguato di un altro. In poche parole, forniamo un prompting intelligente! Anche questo aspetto, ad ogni modo, possiamo concordarlo prima di iniziare: alcuni interpreti preferiscono non ricevere alcun prompting, altri lo preferiscono solo per le cifre, per altri ancora è indifferente. Conoscere le preferenze dell’altro ci permetterà di adeguarci ad esse e fornire il supporto più valido in quel caso specifico.

Allo stesso modo, evitiamo di uscire in continuazione dalla cabina durante i turni del/la collega lasciandolo/a sola ad affrontare le difficoltà, ma rimaniamo silenziosi e non creiamo fonti di distrazione.

Teniamoci pronti a reagire in maniera tempestiva di fronte a eventuali imprevisti durante il turno di lavoro del/la collega. Se, a titolo di esempio, si verificano problemi a livello di audio in cuffia o in sala ci si dimentica di usare il microfono per le domande dal pubblico, sarà nostra cura intervenire per segnalarlo subito a chi di dovere mentre il/la collega cercherà di “rimanere a galla”. Infine, un’altra buona abitudine è “buttare un occhio” alla console del/la collega per controllare che tutte le impostazioni siano giuste: microfono acceso, canale di uscita corretto, ecc: una svista può capitare a tutti, anche ai colleghi più navigati.

La tua opinione

E adesso la parola a voi! Avete altri esempi di buone pratiche da seguire in cabina? O volete darci un esempio al negativo, raccontandoci un aneddoto che vi ha colpito in modo particolare? Lasciate un commento qui o sulla pagina Facebook di TradInFo. E se ritenete che questo articolo sia stato utile ricordate di condividerlo sui social network.

a cura di Laura Gervasi

 

4 Commenti
  • Chiara+Vecchi
    Pubblicato alle 09:12h, 28 Luglio Rispondi

    Ottimo articolo Laura, grazie! Non sono un’interprete, ma mi hanno sempre raccontato della fondamentale importanza del tecnico del suono. È vero che non si trova in cabina con chi interpreta, ma è bene utilizzare con quella persona le stesse attenzioni delle “booth manners” all’interno della cabina 🙂

  • Laura Gervasi
    Pubblicato alle 12:12h, 28 Luglio Rispondi

    Certo Chiara, interpreti e tecnici del suono sono assolutamente alleati!
    Grazie a te per aver letto e commentato!

  • Elisabetta
    Pubblicato alle 16:27h, 28 Luglio Rispondi

    Avete scritto perfettamente le buone maniere per portare avanti un Evento di traduzione simultanea in cabina. Sottolineo che è un gioco di squadra e come ha ben fatto notare Chiara i tecnici hanno un ruolo fondamentale soprattutto nella gestione di un Evento con molte lingue e quindi tante cabine.
    La cooperazione fra tutti fa si che il Cliente rimanga soddisfatto del lavoro svolto.
    Interpreti e personale tecnico sono imprescindibili e remano tutti verso un unica direzione.
    Buon lavoro a tutti.
    Elisabetta Gulisano ASPEN Congressi

  • Damaris Stroe
    Pubblicato alle 16:44h, 30 Luglio Rispondi

    Grazie Laura, sei sempre di supporto.

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